Parco Regionale di Veio

Parco Regionale di Veio


Parco Regionale di Veio


Il Parco Regionale di Veio è un’area protetta della Regione Lazio, istituita con L.n. 29 del 26.10.1997. L’area protetta si estende su altopiani tufacei che si alternano a profondi valloni scavati da numerosi corsi d’acqua che si immettono nel Tevere.

Dagli altopiani lo sguardo spazia sugli ondulati declivi della campagna romana. Di grande suggestione sono gli ambienti creati dall’attività eruttiva degli antichi vulcani di Sacrofano e Castelnuovo e i fitti boschi che ricoprono le pendici delle forre, alternandosi ad ampie zone tenute a pascolo o coltivate. Il paesaggio del Parco è prevalentemente agrario e si insinua a cuneo nel cuore della capitale perdendosi nell’edilizia diffusa e nelle moderne infrastrutture. Con l’istituzione del Parco si è posta sotto tutela una vasta area di grande valore naturale, messa a rischio da un’incongrua e disorganica antropizzazione.
Il territorio del parco si identifica con l’antico agro veientano, luogo di incontro tra la cultura latina e quella etrusca, nonché con la cultura capenate. Numerosi resti archeologici, spesso inseriti in contesti naturali ancora integri, testimoniano l’incontro di queste culture. Sottomesso a Roma, l’Agro Veientano viene attraversato dalle consolari Cassia e Flaminia che ne diventano le due più importanti direttive imprimendo nel territorio il segno dell’attività da esse prodotta. Con la caduta dell’Impero Romano, in seguito alle devastazioni e alle scorrerie barbariche, i territori e i nuclei abitati vengono inglobati nel neonato stato della chiesa. Nascono le domus cultae e si assiste ad una ripresa della vita in piccoli villaggi fortificati che sorgono in siti naturalmente difesi e facilmente difendibili che, come Belmonte a Castelnuovo di Porto, occupano il luogo di precedenti insediamenti arcaici. Questa organizzazione sociale consente una rinascita sino ad arrivare intorno all’anno mille quando sorgono torri, chiese, e borghi fortificati che, insieme ai segni dell’attività agricola (cunicoli idraulici) e artigianali (canalette per la lavorazione del lino, pestarole per la produzione del lino e per la concia delle pelli) giunte fino a noi.
La rete escursionistica è stata di recente ristrutturata ed è dotata di un’efficace segnaletica consentendo di esplorare il parco in tutta la sua estensione e varietà. L’accesso al Parco avviene attraverso il sentiero 210, dalla stazione di Castelnuovo di Porto (sentiero 210C) e dal Laghetto di Grotta Pagana (210C e 210D). Attraverso questi sentieri è possibile raggiungere Monte Calvio (sentiero 210C e 210 D), Sacrofano (sentiero 210D), Morlupo (sentiero 210D).
Percorrendo i sentieri è possibile incontrare vacche maremmane e cavalli al pascolo, ma anche cinghiali. È buona norma tenersi a distanza, soprattutto dai cuccioli e rendere manifesta la propria presenza senza spaventarli, dando loro modo di allontanarsi. Si raccomanda di non dare da mangiare agli animali in quanto ciò comporterebbe un’alterazione delle loro abitudini alimentari mettendo a repentaglio la loro vita e quella dei turisti. Si raccomanda di seguire le buone norme di comportamento da tenere nel parco, di non abbandonare i rifiuti, di chiudere i cancelli che si incontrano nel percorso e di non abbandonare i sentieri indicati.

Info e Orari


Sito www.parcodiveio.it
e-mail comunicazione@parcodiveio.it
Tel. 06 9042774



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